Regolamento Didattico

Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Architettura
Regolamento didattico del corso di laurea in Sviluppo Sostenibile e Reti Territoriali_SRT
(ex Urbanistica Paesaggio Territorio Ambiente_UPTA)
Classe L21, Lauree in Scienze della Pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale

Art. 1 – Definizioni
1. Ai sensi del presente Regolamento si intende:
a) per Dipartimento, il Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II;
b) per Regolamento sull’Autonomia didattica (RAD), il Regolamento recante norme concernenti l’Autonomia Didattica degli Atenei di cui al D.M. del 3 novembre 1999, n. 509 come modificato e sostituito dal D.M. del 22 ottobre 2004, n. 270 e s.m.i.;
c) per Regolamento Didattico di Ateneo (RDA), il Regolamento didattico approvato dall’Università ai sensi dell’art. 11 del D.M. del 3 novembre 1999, n. 509 come modificato e sostituito dal D.M. del 22 ottobre 2004 n. 270 e s.m.i.;
d) per Decreti sulle Classi di Laurea magistrali (DD.MM.), i decreti M.U.R. del 16 marzo 2007 di determinazione delle classi delle lauree universitarie e delle classi delle lauree magistrali;
e) per Corso di Laurea SRT, il Corso di Laurea in Sviluppo sostenibile e reti territoriali, come individuato dal successivo art. 2;
f) per titolo di studio, la Laurea in Sviluppo sostenibile e reti territoriali (SRT), come individuato dal successivo art. 2;
g) nonché tutte le altre definizioni dettate dal RDA.

Art. 2 – Titolo e Corso di Laurea
Il presente Regolamento disciplina il Corso di Laurea SRT, appartenente alla classe L21, “Scienze della Pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale”, di cui alla tabella allegata ai DD.MM. e al relativo Ordinamento didattico inserito nel RDA, afferente al Dipartimento di Architettura.
I requisiti di ammissione al Corso di Laurea sono quelli previsti dalle norme vigenti in materia. Fatto salvo quanto previsto dal D.M. n. 509 del 3 novembre 1999 come modificato e sostituito dal D.M. n. 270 del 22 ottobre 2004, altri requisiti formativi e culturali richiesti per l’accesso sono regolati dal successivo Art. 4.
Gli obiettivi del Corso di Laurea sono quelli fissati nell’Ordinamento Didattico allegato al RDA e qui di seguito rapidamente sintetizzati.
Nel rispetto degli obiettivi formativi qualificanti della classe L21, il corso di laurea SRT punta a formare un laureato in grado di analizzare e interpretare dinamiche urbane, territoriali e ambientali per offrire materiali di base e supporto tecnico a piani, politiche e strumenti in grado di innescare processi di sviluppo territoriale sostenibile nei quali oggi giocano un ruolo strategico le dimensioni della questione ambientale e della cultura digitale.
La laurea consente gli sbocchi lavorativi disponibili per i laureati della classe L21, come professionista junior (previo superamento dell’esame di stato e iscrizione all’ordine degli APPC nella specifica sezione dell’albo) o come collaboratore di pubbliche amministrazioni e di altri soggetti pubblici e privati, dotato di effettive capacità di svolgere in autonomia compiti legati alla redazione di piani e programmi per lo sviluppo territoriale sostenibile e ai processi di valutazione (VIA/VAS).
Le competenze integrate nel campo delle culture digitali legate allo sviluppo territoriale consentiranno inoltre al laureato triennale di intraprendere percorsi lavorativi innovativi, che in buona parte esulano dall’attuale configurazione prevista dall’ordine professionale.
La Laurea si consegue al termine del corso di studi, che ha una durata di 3 anni, e comporta l’acquisizione di 180 Crediti Formativi Universitari.
La Laurea nella classe L21 – Scienze della Pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale, laddove previsto dai regolamenti didattici dei singoli corsi di laurea magistrale, alle condizioni e con le modalità dagli stessi stabilite, consente l’iscrizione ai corsi di studio appartenenti alla classe delle lauree magistrali LM48, (Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale), LM 12 (Design), LM03 (Paesaggio), nonchè di proseguire gli studi, con integrazioni, in altre classi di laurea magistrale.

Art. 3 – Struttura didattica
L’organo collegiale che regge il corso di studi SRT è il Consiglio del Dipartimento di Architettura, che si avvale – come organo istruttorio – di una Commissione per il coordinamento didattico, presieduta da un Coordinatore eletto dal Consiglio del Dipartimento secondo le norme previste dall’art. 46 dello Statuto dell’Ateneo.

Art. 4 – Requisiti di ammissione al Corso di Laurea, attività formative propedeutiche e integrative
L’iscrizione al 1° anno del Corso di Laurea SRT prevede che lo studente possegga i requisiti previsti dalle norme vigenti.
In base al decreto rettorale n. 2360 del 16 giugno 2017 che ha eliminato la programmazione locale degli accessi per questo corso di studi, l’iscrizione è libera e non sono istituite prove di accesso volte alla selezione.
Al fine di acquisire indicazioni sul profilo d’ingresso degli studenti e sulle loro attitudini ad intraprendere gli studi prescelti, evidenziando eventuali carenze formative, il Consiglio di Dipartimento, sulla base delle proposte avanzate dalla Commissione per il coordinamento didattico del corso di studi, stabilisce ogni anno le modalità di verifica dei requisiti richiesti con riferimento ai seguenti aspetti:
possesso di una soddisfacente cultura generale, con particolare attinenza all’ambito storico, sociale e istituzionale;
soddisfacenti capacità di comprensione e di elaborazione di testi scritti di vario genere;
attitudini al ragionamento logico-astratto sia in ambito matematico che linguistico.

Art. 5 – Crediti formativi universitari, curricula, tipologia e articolazione degli insegnamenti
1. Crediti formativi universitari, curricula
In accordo con quanto contenuto nel RDA, il corso di laurea SRT è predisposto secondo il quadro formativo riportato in Allegato B1, in cui sono indicati i crediti (CFU) assegnati a ciascuna tipologia di attività formativa e, per ciascuna di esse, i CFU assegnati a gruppi di settori disciplinari nonché gli ambiti disciplinari di riferimento.
Ogni anno, la Commissione per il coordinamento didattico mette a punto e sottopone al Consiglio del Dipartimento i programmi didattici dei corsi e dei laboratori previsti per l’anno accademico successivo secondo i tempi necessari per il rispetto delle scadenze fissate dal Ministero per la compilazione della Scheda Unica Annuale dei Corsi di Studio (SUA-CdS).

2. Tipologia e articolazione degli insegnamenti.
La didattica è organizzata in due semestri. Gli insegnamenti possono essere suddivisi in più moduli.
I programmi dei corsi devono indicare i caratteri fondamentali delle discipline e quelli di particolare sviluppo applicativo, specificando l’articolazione dell’impegno didattico secondo le seguenti forme:
lezioni ex cathedra,
seminari, intesi come riunione di studio nella quale prevale il metodo della ricerca associata, cui partecipano tutti i presenti e il docente propone gli argomenti e coordina e guida lo svolgimento delle attività esercitazioni, intese come lezione di carattere pratico, svolta parallelamente alla lezione ex cathedra, attività laboratoriali e/o di assistenza, intese come accompagnamento al lavoro pratico degli studenti, da svolgersi in aula o “sul campo”, o come guida prestata al singolo studente per lo svolgimento di un’esercitazione o una ricerca.
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Gli insegnamenti sono organizzati secondo le seguenti tipologie
– corsi monodisciplinari o integrati
i corsi ufficiali di insegnamento possono essere organizzati in due o più moduli tenuti da professori ufficiali che faranno parte della medesima commissione di esame. L’integrazione può riguardare lo stesso settore disciplinare o settori disciplinari differenti.
– laboratori
i laboratori sono la modalità didattica utilizzata per gli insegnamenti che prevedono l’acquisizione contemporanea e integrata, da parte dello studente, di conoscenze teoriche e abilità pratiche. I moduli organizzati in laboratorio comprendono, quindi, sia lezioni frontali che altre attività (esercitazioni in aula, attività pratiche e visite guidate, eventuali prove intermedie, attività di revisione e discussione di elaborati, eccetera).
Per assicurare un’idonea assistenza didattica, nei laboratori dovrà essere assicurato un rapporto tra discenti e docente tale da consentire il controllo individuale delle applicazioni pratiche; pertanto non potranno essere ammessi più di 60 allievi per ogni laboratorio. Nel caso di attivazione dí più laboratori dello stesso tipo ciascuno di essi potrà essere sottotitolato.
Gli studenti hanno l’obbligo di frequentare i laboratori almeno per il 70% delle ore previste. La frequenza verrà certificata dai docenti responsabili del Laboratorio, che cureranno anche l’accertamento qualitativo della presenza attraverso una sorta di progressivi “stati di avanzamento” corrispondenti all’articolazione del programma.
L’attività complessiva di ogni laboratorio si conclude con una unica verifica finale integrata che permette l’assegnazione dei crediti.
– nuove forme della didattica:
Ai fini dell’acquisizione dei crediti formativi a scelta dello studente, possono essere considerate – e vengono valutate in crediti dalla Commissione per il Coordinamento didattico – tutte le occasioni di approfondimento, confronto e dibattito che si svolgono dentro e fuori il cds, eventuali corsi intensivi, seminari, stages, offerte dalla Scuola o individuate dallo studente, fino alla concorrenza massima dei previsti 12 crediti.
In ogni caso, l’impegno orario riservato allo studio personale e ad altre attività formative di tipo individuale non deve essere inferiore al 50% dell’impegno orario complessivo.
Il Manifesto degli studi, per ciascun anno accademico, riporterà:
l’elenco degli insegnamenti, con l’eventuale articolazione in moduli o corsi integrativi e crediti ad essi assegnati,
l’elenco di altre attività formative offerte (anche al fine dell’acquisizione dei crediti a scelta dello studente), con eventuale indicazione dei settori scientifico-disciplinari di riferimento.

3. Iscrizione ai Corsi ed obblighi di frequenza
L’iscrizione ai corsi avverrà in modo da equilibrare il carico didattico fra eventuali corsi sdoppiati.
La frequenza alle diverse attività realizzate per l’offerta didattica frontale è un’essenziale modalità di svolgimento del corso di studi, anche se modalità parallele e non sostitutive (offerta di testi e ipertesti, realizzazione di test che permettano allo studente di valutare il grado di preparazione via via maturato, dibattiti, udienze personali) potranno essere realizzate usando sempre meglio le opportunità dei mezzi telematici disponibili.
Con riferimento alle esigenze di coloro che svolgono altre attività oltre lo studio, per un periodo o per tutta la durata della loro formazione, la Commissione per il coordinamento didattico può stabilire una diversa distribuzione dei corsi e degli esami (o altre prove finali), secondo le possibili differenti durate del contratto di cui all’art. 25 del RDA (4, 5 o 6 anni).
In ogni caso, la Commissione per il coordinamento didattico stabilirà i corsi per i quali la frequenza è obbligatoria, che potranno essere ridefiniti per ogni anno accademico, fermo restando un obbligo di presenza non inferiore al 70% per ore di attività guidata comprese nelle attività di laboratorio.
L’Allegato B2 riporta: gli obiettivi formativi specifici e i crediti assegnati ai settori disciplinari di base, caratterizzanti e affini.

Art. 6 – Manifesto degli studi e piani di studio
Il Manifesto annuale degli studi indicherà:
1. gli insegnamenti che saranno attivati in quel particolare anno accademico;
2. le modalità di svolgimento di tutte le attività didattiche.

Entro i termini stabiliti ogni anno dal Dipartimento di Architettura, la Commissione per il coordinamento didattico del corso di laurea SRT predispone, per la parte di propria competenza, il Manifesto degli studi da proporre al Consiglio di Dipartimento per l’anno accademico successivo, confermando oppure modificando l’assetto già attivato, in ragione di motivate necessità, anche derivanti dalle attività di riesame svolte annualmente.

Art. 7 – Orientamento e tutorato
Le attività di orientamento e tutorato sono organizzate dalla Commissione per il coordinamento didattico, secondo quanto stabilito dal RDA e secondo la programmazione della Scuola Politecnica e delle Scienze di base.

Art. 8 – Ulteriori iniziative didattiche
In conformità con il RDA, la Commissione per il coordinamento didattico può proporre all’Ateneo, attraverso il Dipartimento, l’istituzione di iniziative didattiche di perfezionamento, corsi di preparazione agli Esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni e dei concorsi pubblici e per la formazione permanente, corsi per l’aggiornamento e la formazione degli insegnanti di Scuola Superiore, Master, ecc. Tali iniziative possono anche essere promosse attraverso convenzioni dell’Ateneo con Enti pubblici o privati.

Art. 9 – Trasferimenti, passaggi di Corso e di Facoltà, ammissione a prove singole
I trasferimenti vengono accettati nei tempi e nelle forme previsti dalle norme vigenti.
Come previsto dal RDA, il riconoscimento dei crediti acquisiti in un altro corso di studi compete al Corso di studi cui lo studente chiede di iscriversi. Pertanto, l’attribuzione di crediti già maturati dallo studente che intende trasferirsi al Corso di Laurea SRT da altro corso di laurea dell’Ateneo Federico II o da altri atenei, e la conseguente collocazione al primo anno di corso o ad anni successivi al primo, è subordinata alla valutazione del curriculum universitario di provenienza.
Lo stesso criterio si applica agli studenti provenienti da ordinamenti precedenti a quelli vigenti e in particolare a eventuali studenti provenienti dai corsi di laurea in Architettura a ciclo unico (ordinamenti del DPR 28/10/1983 n. 1272 e del DM 24/02/1993).
Per gli studenti provenienti da corsi di studi riferiti alla stessa classe (L21) o alla precedente classe 7 (ex DM. 509), con medesima o diversa titolazione, la corrispondenza dei crediti per il riconoscimento degli stessi potrà seguire gli stessi criteri fin qui indicati o anche avvalersi di appositi accordi stipulati con le Università italiane o straniere interessate.

Art. 10 – Esami di profitto
1. Modalità di svolgimento degli esami di profitto
I programmi dei corsi che prevedano una prova di esame per il riconoscimento dei crediti devono contenere le modalità di svolgimento dell’esame e di eventuali prove scritte, grafiche e pratiche; nel caso di insegnamenti sdoppiati sarà compito della commissione didattica concordare con i docenti dei corsi che le modalità d’esame per i vari corsi del medesimo insegnamento siano il più possibile omogenee.
Gli appelli devono svolgersi nei periodi previsti dal calendario dell’anno accademico.
Le procedure di svolgimento degli esami di profitto possono prevedere prove orali, scritte, grafiche e pratiche. La valutazione deve essere complessiva, e deve essere assicurato il diritto degli studenti di conoscere le motivazioni del giudizio sulle prove sostenute. Le prove orali sono pubbliche.
Per i corsi integrati e per i laboratori la prova finale d’esame è unica e sarà sostenuta di fronte ad una Commissione costituita dai docenti di tutti i moduli.
2. Prove intermedie:
I titolari dei corsi possono effettuare prove intermedie di valutazione. I giudizi e le valutazioni relativi a eventuali prove intermedie possono concorrere alla formulazione del giudizio finale. Per tutto quanto non previsto nel presente articolo si veda quanto stabilito dal RDA.

Art. 11 – Prove finali e conseguimento del titolo di studio
E’ ammesso a sostenere la prova finale lo studente che abbia acquisito tutti gli altri crediti previsti dal percorso formativo, compresi quelli relativi allo stage.
La prova finale sarà costituita dalla valutazione di un elaborato prodotto dall’allievo e redatto sotto la guida di almeno un docente, che verrà discusso dal/la laureando/a con la apposita commissione, costituita ai sensi del RDA.
Potranno inoltre essere invitati alla discussione – come membri esterni alla commissione – tecnici, professionisti o altri esperti che operano nella Pubblica Amministrazione, nel mondo delle professioni o nelle organizzazioni sociali intermedie.